IL CANTAUTORE ANTONIO PIRETTI CI RACCONTA LA SFIDA DEL SUONOT ONLY A CURRENCY TOUR

L’idea del progetto ‘Not only a currency’ è nata nel 2017, durante uno dei viaggi del cantautore Antonio Piretti con la moglie, un tour coast to coast da Vancouver ad Halifax, ovvero dall’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico, fatto in occasione del 150° anniversario del Canada. 

Piretti esordisce dicendo “Io sono italo-canadese e mia moglie tedesca. Poiché volevamo fare qualcosa per l’Europa, ci venne in mente di organizzare il tour denominato ‘Not only a currency’ (non solo una valuta). In Europa usiamo tutti la stessa valuta ma sebbene abbiamo un imprinting comune, non siamo molto uniti. Da qui il desiderio di far sì che l’Europa non rappresentasse solo una valuta comune ma fosse più coesa e collaborativa. Inoltre stavo cercando un mezzo per promuovere ‘Three’, il mio ultimo album.”.

Antonio prosegue raccontando la sua carriera dagli esordi “Il mio è un genere cantautorale, tra old contemporary pop e soft rock. Ho iniziato la mia carriera artistica in Italia, componendo canzoni e suonando un po’ ovunque, da solo o con la mia band. Il vero salto di qualità è avvenuto nel 2009 quando, abitando a Toronto, volevo vivere solo di musica. Ho superato un’audizione per suonare nelle metropolitane della mia città; con la licenza potevo esibirmi ogni giorno in una location prestabilita ed era un lavoro a tutti gli effetti. Così mi sono fatto conoscere sempre più e dal 2009 ad oggi ho fatto parecchi tour, sia in Canada sia in Europa. Ora sono un cantautore solista e canto in inglese ed italiano, facendo voce, chitarra ed ultimamente anche piano.”.

Spiega poi nel dettaglio come si sviluppa il nuovo progetto “La prima parte del tour ha preso il via il 14 giugno da Ratzeburg in Germania ed è terminata il primo di agosto a Lisbona, toccando Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Spagna e Portogallo. Arrivato a Lisbona sono tornato in treno ad Amburgo, città dove vivo attualmente. Ora un break di due settimane, perché a metà agosto nascerà il mio secondo figlio. Il 20 agosto inizierà la seconda parte del tour, nella quale attraverserò Finlandia, Estonia, Lituania, Latvia, Slovacchia, Austria, Slovenia, Italia e Grecia. Prenderò anche tre traghetti, dalla Germania alla Finlandia, dalla Finlandia all’Estonia e dall’Italia alla Grecia. L’avventura, che terminerà a fine settembre, ha un percorso totale di 6000 km. Ad inizio ottobre sarò poi a Faenza per il MEI, fiera delle etichette indipendenti, per raccontare del tour e magari suonare qualche pezzo. Nel progetto originale, prima dell’emergenza covid-19, sarei dovuto partire da Lisbona ad inizio aprile ed arrivare a destinazione il 4 luglio; inoltre io sarei stato in bici e la mia famiglia mi avrebbe seguito con il camper, quindi tutto molto più semplice. Invece, siccome il viaggio è stato posticipato e mia moglie è troppo avanti con la gravidanza, lei è rimasta a casa ed io sono partito da solo, con la bicicletta ed un trailer dove metto tutta l’attrezzatura musicale ed il necessario per il viaggio.”.

116878964_10161800731724815_1122344288387081692_n

Il cantante ha previsto un’accurata suddivisione degli incarichi, per ottimizzare il lavoro “Io e mia moglie ci siamo divisi i compiti. Io raggiungo le varie tappe, suono, faccio foto e video ed aggiorno diario di viaggio e sito internet. Mia moglie da casa mi dà un grande aiuto occupandosi di comunicazione (gestione pagine social e contatti con i media) e logistica (contatti con le famiglie ospitanti…).”.

Avventura che prevede un’intensa preparazione sotto tutti gli aspetti, organizzativo e logistico ma soprattutto fisico.

Antonio afferma “C’è stato tanto lavoro per la realizzazione del tour. La preparazione del tutto è partita un anno fa, con ricerca di sponsor e partners, creazione gadgets (magliette, plettri, borracce, tazze, borse…), definizione tragitto ed allenamento fisico. Poiché le condizioni fisiche sono fondamentali, mi sono sottoposto a due mesi di intensa attività in palestra, facendo 100 km al giorno sulla cyclette, con una media di 30 km/h.”.

Piretti racconta come si svolge una sua giornata tipo in viaggio “Ogni sera dormo presso una famiglia diversa, grazie a contatti presi attraverso siti specifici come Warmshowers o Couchsurfing, in cui si trovano persone che offrono vitto ed alloggio gratuiti per una notte, amano viaggiare ed hanno vissuto esperienze simili alla mia. Per ricambiare l’ospitalità io suono per loro e molti, per l’occasione, organizzano una serata con amici, un vero e proprio concerto, magari all’aperto, a volte anche con più di 20 persone. Le mie giornate iniziano con sveglia alle 8, colazione con le persone che mi ospitano e risistemazione degli effetti personali nel trailer; verso le 10 parto e pedalo per un tragitto di circa 90 km, più o meno 6 ore di viaggio ed almeno un’ora per le pause, con una media di 15 km/h e tirando un totale di 150 kg (me compreso). Ogni mattina, prima di partire, faccio un video un cui descrivo dove sono, come è stata la notte precedente e cosa farò durante la giornata. Quotidianamente documento il tragitto attraverso foto e video. Di solito arrivo a destinazione verso le 6 del pomeriggio, faccio sempre un po’ di stretching per le gambe ed una doccia rigenerativa, poi trasferisco i file dalla telecamera al PC ed inizia la serata vera e propria con cena e concerto. Dopo la performance torno al computer per aggiornare diario di viaggio e sito internet, poi finalmente il meritato riposo.”.

La risposta delle famiglie ospitanti è fantastica, infatti il cantautore afferma “L’accoglienza delle persone che ho incontrato è stata una vera e propria sorpresa, che va oltre le mie più rosee aspettative. Sono tutti gentilissimi, ospitali e pieni di attenzioni, anche perché sono persone che hanno vissuto esperienze di viaggio di questo tipo e sanno bene cosa significa essere stanchi ed affaticati. I padroni di casa ed i loro amici sono molto felici di assistere ad un evento privato di questo tipo, infatti trovo sempre un pubblico attento ed informato, che sovente acquista CD, ascolta i brani online e mi segue sulle pagine social, incrementando notevolmente il mio giro di contatti.”.

Antonio ci racconta anche alcuni divertenti aneddoti delle sue avventure “Ne sono già successe di tutti i colori… In Belgio, mentre stavo caricando la bici, un gatto ha aperto il pacchetto dove tenevo la colazione e mi ha rubato il prosciutto dal panino. Un altro giorno, mentre mi trovavo in Francia, Google mi ha mandato in una strada sperduta e poi mi sono ritrovato in mezzo ai campi, tra l’erba alta; all’improvviso una parte del cavalletto della bici si è staccata, a causa dalle forti vibrazioni dovute al terreno sconnesso; non appena me ne sono accorto, sono tornato sui miei passi ed incredibilmente ho ritrovato il pezzo mancante; fermatomi nel paese più vicino, con l’aiuto di Google Translator ho chiesto informazioni ad un’anziana signora e sono riuscito a raggiungere un’officina dove fortunatamente mi hanno riparato il danno.”.

Piretti descrive poi le tante difficoltà oggettive dell’impresa “La difficoltà principale che ho incontrato è stata un’enorme fatica nel pedalare, poiché in discesa la bici prende decisamente velocità e quindi bisogna gestire i freni, mentre la salita è terribile per le gambe e si procede molto lentamente. Il vento è invece la cosa più fastidiosa; in Francia ad esempio ho fatto parecchi giorni consecutivi con un vento contrario di 25 km/h. La pioggia non è da meno ma fortunatamente l’ho incontrata di rado; un giorno però ho pedalato per 5 ore sotto la pioggia e sono arrivato a destinazione fradicio ed infreddolito, nonostante indossassi attrezzatura waterproof. Oltre a questo bisogna anche adattarsi a dormire ogni giorno in un letto diverso e ci sono altre piccole difficoltà secondarie.”.

Grande orgoglio e soddisfazione nel vedere tutti gli obiettivi raggiunti ed addirittura superati. 

Afferma infatti il cantante “Il mio obiettivo era promuovere l’album vivendo un’avventura speciale, che mi avrebbe fatto conoscere nuovi posti e tanta gente diversa. Tutte le mie aspettative sono state ampiamente superate… Innanzitutto ho ricevuto molta più attenzione suonando ogni giorno per persone che erano lì apposta per me, piuttosto che facendo un tour dei locali; infatti nei progetti iniziali avrei dovuto cantare una o due volte in ognuna delle 16 nazioni, per un totale di una trentina di eventi al massimo, invece mi sono esibito quasi tutti i giorni. Fattore non secondario è poi quello economico, poiché solitamente i costi di un lungo tour superano i ricavi; con questa modalità invece le spese vengono praticamente azzerate ed i guadagni, seppur minimi, sono costanti; l’impostazione del mio tour non prevede infatti costi di trasporto, vitto ed alloggio e, grazie alla vendita dei CD, sono addirittura in attivo. Inoltre ho avuto molte più occasioni per prendere contatti con nuovi fans, che mi seguono e supportano.”.

Nota dolente è la lontananza dalla famiglia, l’artista afferma però “Grazie al supporto di mia moglie, conciliare questa avventura con la vita familiare fortunatamente non è così difficile. In passato ci sono stati lunghi periodi in cui io ero in Canada e lei in Germania, quindi siamo avvezzi al distacco prolungato. È molto difficile però stare lontano dalla mia bimba di due anni, infatti, appena posso, ci sentiamo attraverso videochiamate. L’idea originale era che la famiglia mi seguisse con il camper in questa avventura ma purtroppo i nostri piani sono stati completamente rivoluzionati, in futuro però cercheremo di fare dei tour tutti insieme.”.

Questa è la prima volta che Piretti affronta un’esperienza così impegnativa e ci confessa “In passato ho fatto alcuni viaggi anche molto avventurosi, solo o con mia moglie ma sempre supportato dal camper. Sono completamente nuovo ad esperienze di questo tipo e non le avevo neanche mai ipotizzate. Sicuramente ci saranno future avventure, perché questa è la strada che io e mia moglie abbiamo intrapreso, spero però di viverle con la famiglia e con il camper, per avere sempre un punto di riferimento e condizioni più gestibili in caso di problemi. Se capiterà di partire da solo, prevedo viaggi più brevi rispetto a questo, che è molto lungo, fisicamente impegnativo e decisamente frenetico, con una strada non sempre in condizioni ottimali. Mi piacerebbe fare un tour dal Polo Nord al punto più basso dell’Europa, oppure dall’Alaska all’estremo sud dell’America Latina ma sicuramente accompagnato da famiglia e camper.”.

Il cantautore regala poi un piccolo ma prezioso consiglio a chi volesse seguire le sue orme “Questa è un’opportunità nuova, che non avrei mai immaginato di vivere e che inaspettatamente sta funzionando davvero. Ho conosciuto tante persone, con le quali ho trascorso del buon tempo raccontando le canzoni e la mia vita, che ora mi seguono e che giustamente si sentono partecipi dell’avventura. Organizzare concerti a casa della gente funziona davvero e mi sta regalando tanto da un punto di vista sia umano sia di successo per il mio progetto cantautorale. Io credo che gli artisti, soprattutto se stanno vivendo un momento di stallo, dovrebbero considerare questa possibilità. Nella vita si attraversano momenti di difficoltà ma se si resta positivi e concentrati, dando una possibilità ad intraprendenza, creatività ed anche a chi ci vuole aiutare, la mente trova sempre soluzioni alternative. Non ci si deve chiudere pensando che qualcosa sia troppo difficile per noi, bisogna invece nutrire la speranza che qualcosa di positivo arrivi. Iniziare una nuova avventura dà a tutti la possibilità che le cose avvengano, poi durante il tragitto fattori quali organizzazione, precisione, feeling, sesto senso… dipendono da noi ma se siamo sulla strada giusta si vedono i segnali lungo il percorso. Segui la tua strada, datti da fare e cerca di costruire il tuo percorso, rimani concentrato e dai una possibilità agli altri di aiutarti, questo vale sia per un progetto musicale sia per qualsiasi cosa nella vita. Per me tutto questo si sta verificando, vivo il sogno di un’avventura in cui considerazione, attenzione e premura ricevute sono indescrivibili… e ricevere ciò che non ti aspetti è una cosa incredibile!”.

Stefania Castino