Il pisano Matteo Codiglione, ventenne impegnato negli studi di filosofia, si avvicina alla musica un paio di anni fa, dandole inizialmente un’attribuzione di natura intimistica.
Con il passare del tempo però il diletto si fa necessità e l’impegno si moltiplica. Dalle canzoni in camera arriva a quelle in piazza e dopo una prima esperienza con Insound, studio di Milano, il suo percorso si incrocia con quello di Lotus Music Production di San Marino.
Da questa collaborazione nascono i primi quattro singoli (‘Fantasìa’, ‘La ballata di Thoreau’, ‘Il passero’ e ‘La regina del Rose & Crown’), anticipatori del suo disco di esordio, dal particolare titolo ‘Canzoni assortite con evanescente criterio’.
In questo lavoro, dall’imminente uscita e contenente ben 12 tracce, non c’è stato alcun filo conduttore a priori a guidare lo sviluppo delle singole canzoni, quasi tutte nate prima dell’idea di farne un album. Una linea guida, anche se forse retrospettiva, è comunque presente, poiché i brani, nel loro insieme, costituiscono uno spaccato della prospettiva di Matteo sul Mondo, frutto del vissuto e delle esperienze di un giovane ragazzo.
Presenti molte tematiche profonde, come in ‘Non guardatevi allo specchio’, semplicemente da pelle d’oca, alternate ad alcune più leggere ma sempre nate da esigenza di sfogo, istinto e sentimento. Amicizia, ribellione, poesia, amore e ricerca di un contesto, quest’ultimo è forse il punto che raccoglie in sé tutti gli altri, poiché a vent’anni si cerca il proprio posto nel Mondo e nella società. Minuziose descrizioni e metafore vengono magistralmente alternate per raggiungere l’obiettivo della comprensione del messaggio portato.
La voce roca e profonda, a tratti dolce e romantica, quasi sussurrata, a tratti viva e gioiosa, esplode in un monologo tanto intimo quanto vivo. Le parole balzano fuori dal petto come in un impeto istintivo ed irrefrenabile. Il lessico, talvolta ricercato, intreccia parole mai casuali ma frutto di un attento studio, in un gioco di sfida che il cantautore fa con se stesso.
Questi tratti emergono prepotenti anche nella scelta dei videoclip, caratterizzati da vicende, scenari, gestualità e mimiche dai forti rimandi teatrali.
A livello di sonorità il disco si può definire come un’opera cantautorale, aperta però ad importanti influenze rock e rap, senza mai far venire meno il senso del ritmo.
La copertina del disco, di chiaro rimando anni ’70, mostra un paesaggio autunnale, con un ragazzo ed una ragazza sulla spiaggia, intenti ad osservare il mare. Anche il font del titolo ha il sapore retrò dei vecchi vinili.
Una produzione Lotus Music Production, con testi e musiche di Matteo Codiglione ed arrangiamento e produzione artistica di Piermatteo Carattoni.
Un lavoro tutto da ascoltare, che porta la firma di Matteo Codiglione, artista con la ‘A’, che dimostra una grande versatilità in testo e musica ma soprattutto riconferma di aver qualcosa da dire e di saperlo dire decisamente bene!
Stefania Castino