Intervista a Marck Ilary

Oggi siamo in compagnia di Marck Ilary
Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla musica?
Ho iniziato a interessarmi alla musica sin da piccolo imparando a suonare molti strumenti, tra cui chitarra e batteria, che mi hanno permesso di vivere la musica giorno per giorno durante la mia crescita.
Nella mia famiglia ci sono molti musicisti e la mia casa è piena di strumenti musicali, per cui sono stato abituato ad ascoltare sempre buona musica e conoscere la storia dei grandi musicisti del passato. 
Raggiungere una propria identità, quanto è importante per un artista?
Per un artista avere una propria identità musicale è fondamentale. In questo periodo storico in cui chiunque puo’ esporsi nel panorama musicale sono pochi quelli che riescono a fare strada e comunque riuscire a rimanere in alto, è pieno di meteore che non avendo una personalità spiccante non fanno strada. Un artista deve essere unico e irripetibile, perchè è proprio questo che lo rende speciale, ossia il fatto che se ce ne fossero altri come lui non sarebbe più così speciale. Ognuno ha il proprio stile e le proprie idee che attraverso la sua musica vengono trasmesse agli ascoltatori.. io personalmente non voglio essere paragonato ad altri artisti perchè non mi sento simile a nessuno e voglio crearmi la mia strada e il mio percorso musicale da Marck Ilary e non da “il nuovo tizio/caio”. 

Quali sono stati i tuoi punti di riferimento musicali

Nella mia esperienza di vita a livello musicale ho dato molto ascolto alle grandi figure del passato che hanno fatto musica sin da Elvis fino ai Queen. Sono stati pochi i miei riferimenti musicali ma tra questi chi mi ha ispirato tanto è stato Michael Jackson e il suo stile, i suoi passi, il suo sound, e quei brani che quando li ascolti non riesci a rimanere fermo. Ho passato tanti anni ad ascoltare la sua musica e a provare a replicare i suoi passi, ora nella mia credo ci sia anche qualche parte del suo sound come se ormai ce lo avessi dentro. Penso sia molto importante studiare i grandi del passato anche per capire cosa li ha resi così grandi, dallo stile di Elvis, la duttilità dei Beatles, i passi di MJ e la potenza dei Queen: se si riuscisse a confluire tutte queste abilità in un solo artista sarebbe il performer perfetto.
Cos’è la musica per te?
La musica è alla base di ogni cosa nella mia vita: la musica puo’ rendere tutto migliore, da una giornata storta a una emozione negativa, con la giusta musica posso cambiare umore in un attimo, puo’ suscitarmi delle bellissime emozioni che rendono ogni momento unico e indimenticabile. A volte quando mi sento giù mi basta prendere la mia chitarra e suonare qualsiasi cosa per tirarmi su: l’energia che mi da la musica non me la da nient’altro, e la mia chitarra è il mezzo attraverso cui viene confluita questa energia. Credo infatti che si crei una sorta di legame tra chi suona e il proprio strumento.. la melodia che ne esce è un sentimento in note.
Cosa provi quando canti?
Cantare è potere: il potere di elargire la propria energia e felicità agli altri che ascoltano. Si canta infatti molto spesso quando si è felici, che sia sotto la doccia o su un palco, se sei triste non hai voglia di cantare. Cantare ti libera di tante cose, ti sfoghi e ti apri, come quando canti a squarciagola il tuo pezzo preferito. Amo cantare e suonare, e quando canto suono lo strumento più naturale che ci sia, la mia voce.
Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica?

 

Per me il testo di un brano conta molto. Il privilegio di un cantautore come me è di poter trasmettere le proprie idee e i propri messaggi attraverso la musica e farli arrivare lontano: per questo la musica deve essere portatrice di parole importanti e messaggi positivi, affinché chi li ascolta li recepisca e si identifichi o no nelle idee dell’autore. La musica è un mezzo potente e i testi delle canzoni possono incitare a molte iniziative. 

Tra le tue esperienze artistiche, quali ricordi con maggiore soddisfazione?
L’esperienza artistica che fin’ora ricordo con maggiore soddisfazione è stata la mia prima volta su un palco. Ho provato una serie unica di emozioni passando dall’ansia pre esibizione, dove ti vengono mille dubbi su tutto come se sarai all’altezza, e la adrenalina che ti sale durante l’esibizione. Essere sul palco è stata una scossa di energia incredibile perchè sei li a fare ciò che più ti piace e vedere che alle persone piace e ti applaudono è ancora più bello.. penso sia a questa sensazione che ambisce ogni artista. 
Qual è stata la reazione dei tuoi amici e familiari quando hai detto loro di voler intraprendere questa strada?

 

La mia famiglia è stata super contenta della mia scelta di intraprendere questo percorso: i miei genitori mi hanno appoggiato da subito e gli riservo infatti uno speciale ringraziamento perchè sapevano di questa mia inclinazione per la musica,  ma quando hanno ascoltato per la prima volta un mio pezzo sono rimasti comunque piacevolmente sorpresi, perchè non mi avevano mai sentito cantare prima. Per quanto riguarda i miei amici ho incassato tanti complimenti e auguri, sono tutti molto felici per me e nel loro piccolo ognuno ha fatto il suo per promuovere la mia musica, per questo li ringrazio. 

Parlaci del progetto musicale attuale che ti vede protagonista sulle scene in questo periodo.
Questo progetto musicale che sto portando avanti in questo momento è un progetto a cui tengo molto, portando la musica che amo in italia dai suoi luoghi d’origine nel mondo latino-americano: il reggaeton. Questa musica mi ha fatto ballare, cantare e innamorare sulle spiagge caraibiche e vorrei anche io far ballare questa estate 2019 gli italiani  sulle nostre coste, con un genere fresco, leggero e senza dubbio estivo.
Hai un particolare progetto che vorresti realizzare nel futuro?

Nel futuro sicuramente continuerò a fare musica, magari provando a spaziare in altri generi oltre a questo e vedere dove mi porta, amo le sfide e vincerle, per questo chissà.. amo molto il pop e magari un progetto pop potrebbe essere una idea per il futuro. 

Grazie da parte di tutta la redazione per il tempo dedicatoci.

Donatello Ciullo

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