Riecco affacciarsi tra le onde radiofoniche il nuovo singolo di Danilo Di Florio, cantautore che nel suo approccio musicale, mette la melodia al servizio delle parole, ma soprattutto, delle emozioni, scaturite da momenti di vita quotidiani ma che, nel momento in cui vengono incorniciati dallo sfondo tonale delle sua voce, acquistano un valore universale, di cui ogni ascoltatore può far tesoro.
Con “Il migliore dei mondi possibili” Danilo aveva esposto una teoria che prendeva spunto da alcuni scritti del filosofo Leibniz e che il cantautore ha riproposto in tutta la sua portata ironica. Tratto dall’omonimo album, il terzo in studio del cantautore, “Il migliore dei mondi possibili” è un brano di matrice pop- rock da cui è stato anche tratto un videoclip, dove una splendida Roma -la città di origine di Danilo- diventa lo scenario ideale per esprimere la contraddizione tra il traffico e la frenesia della metropoli da una parte e la consapevolezza della bellezza e della storia della città eterna dall’altra, la quale, in quanto capitale mondiale, dovrebbe offrire al comune cittadino la certezza di un futuro florido; tuttavia anche attraverso l’immagine delle famose buche, il brano focalizza la nostra attenzione sull’ipocrisia dell’apparenza e su quanto invece si dovrebbe investire sulle nostre capacità di rendere davvero questo mondo migliore.
E dopo la filosofia rockeggiante, Danilo imbraccia nuovamente la chitarra, solo che in questo nuovo singolo, in radio da alcune settimane, i toni si fanno più tenui, la melodia più distesa, lasciando che la malinconia di una storia finita, non estingua il bisogno di essere se stessi che anzi, viene affrancato da un legame il quale ha fatto si che il sacrificio verso l’latro, divenisse un eclissi di ciò che eravamo, della nostra identità. Il titolo “LIBERO ( DA QUANDO TU NON CI SEI) esplica bene tale idea, lasciando intendere che per una strada persa, magari pure incerta, possiamo sempre ritornare sui nostri passi, quelli che finora ci indicavano la via giusta e che ci porteranno ora, verso una nuova strada, sconosciuta ma non per questo sbagliata.
Sonia Bellin