Ho il grande piacere di rivolgere qualche domanda al cantautore emiliano Mirko Colombari, che suo ultimo singolo “SS63”, in rotazione radiofonica da qualche settimana, sta riscuotendo molti apprezzamenti, accompagnando le nostre calde giornate di fine primavera con il suo sound fresco e spensierato. Mirko è nato a Castelnovo né Monti, e proprio con questo brano “Strada Statale 63” lo celebra e inneggia, ridestando e collezionando i ricordi che questo luogo,la sua terra,gli evoca. Forse è stata un’esigenza per ricambiare l’affetto o un modo per racchiudere come un album di fotografie, attraverso le musica, tutte le sensazioni e i ricordi legati al suo passato….ma chiediamo direttamene al cantautore di spiegarci i dettagli di questa sua ballad romantica….
Ciao Mirko, “SS63” è il tuo nuovo singolo, vuoi raccontarci com’è nata l ispirazione così originale e personale, di dedicare un brano ad una strada?
Il mio singolo precedente era dedicato ad Amsterdam, e al senso di libertà che mi accompagna ogni volta che ci vado. Volevo celebrare ancora i posti in cui sono cresciuto e portarli un giro con me. Parlandone col produttore, mi ha suggerito di dedicare un pezzo alla strada che attraversa i miei luoghi. Ci ho pensato… ho preso l’auto e ho iniziato a vagare per l’Appennino tosco emiliano… piano piano è arrivata… è la prima volta che ho cercato coscientemente una scintilla…
Sappiamo che cominci a suonare la chitarra acustica da bambino e poi all’età di 6 anni t’iscrivi al conservatorio. In seguito ti avvicini alla chitarra elettrica e prosegui gli studi legati ai chitarristi Rock….cos’ha fatto scattare in te la passione per la musica e quando hai sentito che la chitarra sarebbe stata una tua amica fedele?
Da bambino ero incontenibile, non stavo mai fermo. Mi ricordo però che quando sentivo mio zio che suonava la chitarra, o mio papà che ascoltava la radio mentre si faceva la barba mi piaceva ascoltare, mi tranquillizzava. Credo sia un magnetismo innato…
A 17 anni inizi a comporre testi e a 22 ti dedichi anche al canto. A cosa ti ispiri per comporre i tuoi testi? Sono racconti di vita quotidiana o c’è più una spinta interiore?
L’artista è un filtro. Gli arriva la vita reale e ha la capacità di ripresentarla in una forma diversa. Io sono totalmente irrazionale quando inizio un brano. Mi esce senza volere. Parte una scintilla. Poi cerco di razionalizzare lavorando sodo. Quasi sempre, capisco che cosa mi ha fatto scaturire l’idea , quando il brano è quasi terminato.
Il brano è accompagnato da un bellissimo videoclip, nel quale ripercorri in autostop, la strada statale 63 e i suoi paesaggi… quanto è stato emozionante viaggiare per questa strada con un intento diverso ,nel senso, non da semplice abitante ma da artista che vuole far conoscere al suo pubblico la sua città?
Non molto a dire la verità… conosco bene la strada, l’ho percorsa cercando l’ispirazione del brano, ho composto il brano , ho lavorato agli arrangiamenti con la produzione, l’ho ripercorsa cercando di capire cosa volevo far vedere, ho parlato di queste cose con tutti gli interessati per assestare gli equilibri, l’ho ripercorsa per provare alcune scene, per girare… abbiamo girato 3 giorni, per 3 minuti di videoclip, tempi da produzioni cinematografiche. Alla fine non ne potevo più.
La tua musica ha un sound molto particolare dal pop, al folk,al rock…Quali sono le figure di riferimento, che hanno contribuito alla tua identità musicale?
Chitarristi sempre in primis: ho iniziato col conservatorio, chitarra classica, poi ho allargato il mio pensiero: Clapton, Santana, Hendrix, Van Hallen, Red Hot Chili Peppers, Ac/Dc e tanto altro. Ho suonato molte cover anche di cantautori italiani e internazionali come Ligabue, Vasco, Zucchero, De Gregori, Battisti, Nomadi, Bertoli, Dylan, Kravitz, Nirvana. Ho imparato molto da tutti loro. Vocalmente invece non ho avuto molte influenze. Canto per esigenza espressiva e indipendenza.
E, prima di salutarci,per chi ti segue, puoi dirci i tuoi progetti futuri? C’è un album prossimo all’uscita?
Ho tante cose lì pronte. Un singolo dal sound reggae italiano , forse per quest’estate? Brani cantautorali italiani, e in lingua inglese, un progetto di musica latin rock, brani in collaborazione con dj… vedo un po’ come gira. Non so. Vediamo che cosa chiede il pubblico. Da lì si parte…
Alice Bellin