TRA IL DELIRIO E L’ONIRICO: I JOLLY ROX

Non mi è mai capitato di intervistare una band e di rimanere pressoché esterrefatta dalle risposte… Si dice che non si smette mai di imparare, che non c’è limite alla fantasia e alla creatività…ed eccomi qui con i Jolly Rox, rock band toscana che ad un sano rock’ n’ roll, unisce svariate influenze metal, tra le quali pure il glam…insomma una band che dietro al sipario del talento musicale, della voglia di suonare, derivante dalla consueta volontà espressiva che contraddistingue un artista, non cela un gusto innato per le immagini e per lo stile. Da buona band che affluisce parte della sua ispirazione al filone rock anni ’80 che si rispetti infatti, i Jolly Rox riconoscono nello stile, nella presenza scenica, quella parte preponderante a rendere originale l’identità della band. Guarda caso, il nome stesso richiama alla mente l’immagine simbolo dei pirati- ovvero il teschio con le ossa incrociate- un chiaro riferimento a tutta quella schiera di simboli che, nel corso dell’ultimo ventennio del 900, hanno contribuito a contraddistinguere una band da un’altra…Pensiamo soltanto al triangolo sullo sfondo nero della copertina di “The dark side of the moon”: un’immagine che è diventata il simbolo stesso dei Pink Floyd, per non parlare poi del ruolo dei colori e delle figure nelle esibizioni o nei videoclip di David Bowie…Sono soltanto alcuni esempi di come, anche un semplice disegno stilizzato, possa cambiare la realtà musicale. Esempi e dimostrazioni dunque di quanto la musica si colleghi all’arte figurativa e, se ci soffermiamo su quest’ultima, sappiamo bene quanto essa, in una specifica corrente denominata “surrealismo”, si ricolleghi al sogno. Quell’automatismo psichico, messo in atto durante il sonno, e che viene spesso identificato con l’inconscio, è qualcosa che emerge non soltanto dal titolo del brano in promozione dei Jolly Rox, DREAMER PARADISE per l’appunto, ma dall’idea che ha ispirato il brano, come Joey ci ha raccontato durante un’intervista. Questo spingersi oltre i confini della coscienza, penetrando oltre le barriere trasparenti dell’inconscio, altro non è che la metafora del superamento di uno dei limiti dell’uomo, ossia il potere di vedere oltre. E’ quanto forse di più complicato e oscuro possa esistere, la distinzione tra conscio e subconscio, tra ciò che ci è dato di percepire e tra ciò che invece ci influenza in maniera impercettibile…sono tutti limiti, spesso invisibili, spesso posti da noi stessi. E il voler a tutti i costi superare tali limiti, fa proprio parte della natura umana, si tratta di una storia millenaria, indagata anche da studiosi e filosofi; proprio uno di questi, tra Platone, ha anche colpito l’immaginario dei Jolly Rox, che hanno visto nelle idee situate nell’iper-uranio del filosofo greco, la vera essenza del mondo che viviamo…un mondo limitato che rappresenta soltanto la brutta copia di un universo superiore…una sorta di DREAMER PARADISE insomma….

Sonia BellinJolly Rox 1