Qualche domanda rivolta ai monarkaotika, la punk rock band made in Italy più in voga del momento nelle classifiche indipendenti, grazie a numeri da capogiro nella rotazione radiofonica e alle critiche da parte degli esperti che li hanno portati fino alle finali di Sanremo Rock…abbiamo intervistato per voi i componenti: MarKo Di Turo (voce), LuKa Palminteri (chitarra), Gianni Di Roma (basso) e Michele Marzulli alla batteria, per celebrare il loro gradito ritorno con un singolo, ma soprattutto con un album strepitoso, che segna l’esordio di una band che in radio ha già un successo degno dei più eminenti veterani!!!
Ciao ragazzi, allora LIBERA è il singolo che fa da apripista a questo vostro sensazionale ritorno; come mai la scelta è ricaduta proprio su questo brano? Si tratta forse di un concetto, quello della libertà, di cui vi sentite portavoce in modo diretto, che in qualche modo vi riguarda da vicino?
La scelta del brano., è ricaduta su “LIBERA”, in quanto crediamo che come primo singolo sia il brano che più di tutti arriva facilmente all’ ascolto di un pubblico radiofonico, anche grazie al fatto che si sviluppa attraverso una melodia…. Libera, per quanto sia contraddittorio con il titolo stesso, é un brano che implora una richiesta di libertà, un testo che può essere condiviso anche dall’ascoltatore, essendo introspettivo, inoltre lascia libera anche l’ immaginazione dell’ ascoltatore di intravedersi.
Il succo dei Monarka è in tutto l album e LIBERA é solo la prima delle tante, per noi i brani sono come figli, quindi tutti uguali…
Dopo il successo in radio di RIDI DI ME, che ha scalato le classifiche indipendenti, come sta già facendo anche questa “LIBERA”, avete avuto l’occasione di partecipare a Sanremo Rock, arrivando in finale e calcando persino un palcoscenico come quello dell’Ariston…raccontateci qualche aneddoto interessante di questa incredibile esperienza…
Sanremo Rock è stata una bella esperienza, avere un confronto con altri gruppi che ci ha fatto capire che il rock in Italia è vivo; dall’altra parte però, abbiamo notato come potrebbe essere più presente anche in altri contesti , i quali a nostro parere, se fossero meglio gestiti, porterebbero ottimi risultati…Invece la maggior parte delle energie, viene mobilitata per i talent, programmi che uccidono la musica…
Quali sono le realtà musicali che hanno ispirato la stesura del vostro primo album e che cosa deve aspettarsi il pubblico che ascoltando i vostri singoli, si appresta poi ad acquistare l’album?
I Monarka non hanno una sola ispirazione: essendo nati in un periodo floreale della musica tra la fine del punk degli anni 80 e l’inizio dei 90 quando do, quando il punk ha subito trasformazioni di altre generi. A noi insomma, non piace identificarsi in un genere etichettato, avendo avuto varie miscelazioni musicali
Guardando all’attuale panorama musicale italiano, come vi sentite di rappresentare la scena punk rock? Qual è il vostro approccio e come meglio definireste il vostro genere…?
Il punk influisce anche se non riteniamo di farlo, ma sicuramente ci ispira all’ anarchia musicale e ci piace definirsi monarkaotici per evidenziare il nostro sound. C’è molta libertà nei nostri strumenti” c’è tutto nella musica”….
In generale i vostri brani hanno sempre un messaggio forte, al di là del concetto che si ritrova anche nel nome della band stessa, ossia quello del governo del caos….Assumete come band una coesione di elementi tale, da porre in risalto una forte identità, che vi fa distinguere…quanto è importante nel processo creativo, l’assunzione di una propria personale fisionomia e opinione?
E’importante a livelli assoluti. Pensiamo di essere anarchici sul pensiero musicale… Questo non vuol dire non dare libertà ad altre essenze musicali, ma che…”siamo quello che siamo”.
Sonia Bellin