Nel panorama del nuovo pop italiano, Strip Angel rappresenta uno dei brani più intensi e concettuali dell’attuale percorso artistico di Mark In The Dark. Con un linguaggio sonoro che unisce sperimentazione, introspezione e un immaginario visivo fortemente cinematografico, l’artista racconta la propria identità dopo una fase di trasformazione personale.
In questa intervista, Mark In The Dark ripercorre la genesi del singolo, le influenze che lo hanno guidato e il messaggio profondo che desidera trasmettere al pubblico.

Da cosa è nata l’idea del singolo “Strip Angel”?
Strip Angel è stato il primo brano che ho realizzato per il mio secondo album.
Ero appena uscito da una relazione tossica nella quale fingevo di essere qualcuno che non ero per soddisfare le aspettative del mio ex.
Come descriveresti il tuo processo creativo per questo brano?
Ho scritto al mio produttore e gli ho dato una demo vocale che avevo registrato sul telefono qualche giorno prima.
Da lì abbiamo iniziato a lavorare sulla melodia delle strofe, per poi iniziare a scriverci sopra.
Volevo che la canzone fosse pop, ma con qualcosa di strano, inaspettato e sperimentale, che si è manifestato in un secondo post-ritornello psichedelico con trombe.
Quando realizzo un brano, cerco sempre di visualizzarne un ipotetico video musicale.
Se non riesco a immaginare un video nella mia testa, allora il brano non va bene e lo scarto.
Con questo brano è stato immediato capire il tipo di video che volevo realizzare: un club, ballerini, elementi psicologici e atmosfere sadomaso.
Ci sono influenze – musicali o non musicali – che senti abbiano contribuito al sound del singolo?
Una scena che mi ha ispirato particolarmente è quella di Silent Hill 2, in cui Maria, una sorta di succube demoniaca, gioca sensualmente con la psiche del protagonista.
Gli dice che per lui potrebbe essere chiunque lui voglia, purché non la lasci.
Nel brano ci sono molte citazioni di quella scena, che richiamano i temi dell’identità e del desiderio.
Che significato ha per te, personalmente, questo singolo?
Direi che è un brano a cui sono molto legato personalmente, oltre al fatto che lo adoro anche dal punto di vista sonoro.
Per molto tempo mi sono finto qualcuno che non ero per piacere a qualcun altro, per soddisfare i bisogni di altri, finché non ho realizzato che stavo perdendo il vero me.
Ho trasformato me stesso in una persona che non ero, finché ho capito che forse stavo oltrepassando troppo il limite.
Cosa ti aspetti o speri che le persone provino quando ascoltano “Strip Angel”?
Oltre a farle ballare, voglio farle riflettere sulla propria identità: non cambiare mai se stessi per nessuno.
Rimanere sempre fedeli a se stessi.