Conosciamo Martina Bucchieri

Martina Bucchieri è un’interprete di rara sensibilità, dotata di una vocalità capace di trasmettere emozioni profonde. La sua storia con la musica comincia da bambina, e grazie al sostegno della madre, è diventata la sua ragione di vita. Nonostante un’interruzione forzata dovuta alla lunga malattia della madre, Martina è tornata alla musica con più grinta che mai, rispettando la promessa di inseguire i suoi sogni. Oggi studia all’università e si esibisce dal vivo, costruendo il suo futuro. ‘Casualità’? “Parla del mio rapporto con la musica, del modo inaspettato in cui è entrata nella mia vita.”

Vivi di musica, e ti mantieni gli studi cantando, necessità o scelta di vita perchè vedi il tuo futuro professionale come cantante? 

Scelta di vita perché un giorno spero di diventare una cantante famosa. Anzi in realtà vorrei fare musical perché racchiude le 3 discipline che amo di più: canto, ballo e recitazione.

Hai mai pensato di partecipare a un talent? Ci proverai in futuro? 

Si, ci ho pensato! Certo che sì, in futuro ci proverò sicuramente.

C’è qualcosa che potrebbe indurti a rinunciare alla musica? Vita privata per esempio? 

Non credo…la musica fa parte di me e se un giorno fossi in una relazione, la persona al mio fianco dovrà accettare questa mia passione.

In una realtà in cui i social sono frequentatissimi e determinanti ai fini della valutazione e reclutamento di un artista, sei decisamente fuori dal coro, e si può affermare con certezza che tu sia una vera trasgressiva… Non è mai stata una tua priorità, come mai questa scelta? 

Perché reputo che la bravura la si misuri sul palco, davanti alla gente e non tramite il numero di ascolti e di visualizzazioni sui social.

Anche nella proposta artistica trasgredisci, preferisci melodie e mondi musicali personali, non omologati ai diktat del mainstream contemporaneo, e vocalità naturale non viziata da auto-tune; una scelta coraggiosa, come mai? 

Ritengo che l’auto-tune non permetta al cantante di esprimersi al 100%. Quella voce così robotica non lascia trapelare alcun tipo di emozione. Io invece sono dell’idea che un cantante debba saper trasmettere ciò che ha dentro anche magari con qualche sbavatura nella voce. Per me questo è cantare e questo è il mestiere del cantante. Ecco perché preferisco che la mia voce sia naturale.